venerdì 8 maggio 2009

Santoro sprecone! O no?

Roma - Scambio di accuse a distanza. Protagonisti Silvio Berlusconi e Michele Santoro. Il premier non ha gradito la puntata di Annozero dedicata al rapporto con sua moglie Veronia Lario, giudicandola, in alcune conversazioni telefoniche con parlamentari della maggioranza, non una trasmissione giornalistica, ma una puntata a tesi contro di lui. Tanto che, riferisce chi ha potuto ascoltare i suoi commenti, il presidente del Consiglio si è chiesto se questo sia il modo di spendere i soldi pubblici. "Berlusconi invece li spende bene...". Questa la replica di Santoro affidata al sito di Annozero alla consueta rubrica V.a.f. (Valutazioni a freddo).

(Il Giornale, 8. Maggio 2009)

ANNOZERO: RAI,SANTORO COSTA 684MILA EURO MA "FRUTTA".
Michele Santoro costa ma alla fine porta nelle casse della Rai denaro fresco. Sfiora i 700.000 euro - tra stipendio e altre voci legate alla sua attivita' giornalistica - il compenso annuo di Santoro. Per l'esattezza 684.000 euro, se si sta ai dati del 2007, tra i 266.000 derivanti dalla condizione di contrattualizzato a tempo indeterminato con qualifica di direttore, dai 315.000 frutto dei 10.500 euro per ciascuna delle puntate di 'Annozero' - e, a fine anno saranno una trentina, tra quelle della prima parte del 2007 e quelle invece del periodo settembre-dicembre di quest'anno - e dal premio, il cosiddetto MBO, di 103.000 euro per gli obiettivi (di share o di pubblicita' portata all'azienda). Totale 684.000 euro. Ma lo stesso Michele Santoro "vale" per la Rai due milioni di euro a stagione, ovvero i ricavi di 'Annozero' sono superiori ai costi per realizzare il programma. Infatti le 33 puntate di questo nuovo ciclo, da settembre 2007 alla primavera 2008, costeranno complessivamente 7,2 milioni di euro, cioe' 220.000 euro a puntata, mentre i ricavi, derivanti dalla pubblicita', ammonteranno complessivamente a 9,2 milioni, cioe' 278.000 euro in piu' per puntata. Sono dati emersi oggi pomeriggio in commissione di Vigilanza, forniti da Pier Luigi Malesani, direttore delle relazioni istituzionali Rai, nel corso del 'question time'.

(La Repubblica, 8. Novembre 2007)

giovedì 7 maggio 2009

L'informazionCina in Italia

L'italia é un paese che dorme. Addormentato da una continua ninnananna quotidiana propinata ai cittadini da mezzi di comunicazione che vanno a braccetto: le televisioni e i giornali.

Essere addormentati non significa essere ignoranti, non sapere. Vuol dire conoscere una realtà preparata per noi, per cittadini che vogliono sapere e che vengono accontentati con tg, programmi di approfondimento, giornali, riviste allineate, che con forme diverse ci espongono però fatti uguali. I fatti in Italia non dipendono dalla realtà, non conta niente se sono veri o meno, conta se sono raccontabili e soprattutto se e a chi servono.

Succede così che ci troviamo ogni sera a doverci sorbire monologhi di tali Gasparri o Capezzone, sempre gli stessi e a dire le stesse cose. Il TG1 dedica ormai più della metà del tempo alla rassegna politica, sarebbe ora che almeno per coerenza cambi nome, magari con "diretta dal potere" e al suo interno aggiunga piccoli inserti di costume per intrattenere lo spettatore . E i giornali? Seguono a ruota la cronaca televisiva, trascrivendo i servizi il giorno dopo con l'aggiunta di qualche opinionista, che però non si basa sui fatti, ma sulla posizione del suo politico di referenza. Pseudogiornalisti televisivi e non che fanno a gara per ingraziarsi il potente di turno incensandolo pubblicamente, tessendone lodi o nascondendo fatti a lui scomodi, per ottenere in cambio una promozione, la protezione del posto di lavoro, diversi generi di favori oppure come dice Marco Travaglio citando Victor Hugo: "Perché é nato servo e pagherebbe per vendersi".

"Si ma a me cosa me ne frega dell'informazione? Io non arrivo alla fine del mese!"
Giusto, vero! Tu non arrivi alla fine del mese o hai altri problemi e quindi lo stato o le istituzioni in genere dovrebbero occuparsi di altre cose più urgenti. Il fatto é che se tu non puoi controllare il potere con un'informazione corretta e superpartes, loro possono prometterti cose che non faranno mai, farti vedere fatti che in realtà non esistono e soprattutto nasconderti fatti che tu dovresti sapere.

Tutti i capi di stato parlano di lotta ai paradisi fiscali. Berlusconi 15 marzo 2009: "L'evasione fiscale è un male di cui abbiamo il record in Europa e faremo tutto quello che possiamo perché diminuisca". Forse a te potrebbe interessare che nel 2001 la società di revisione KPMG ha individuato nel comparto B della Fininvest ben 64 società off-shore. Quindi difficilmente una persona così potrà contribuire alla lotta all'evasione fiscale e ai paradisi che la permettono. Ma questo non lo potrai sapere perché nessuno te lo racconterà...

© MIC